I benefici dell'acquaticità neonatale - Narhinel

L’ACQUA? I BAMBINI CE L’HANNO NEL SANGUE

Che sia in estate o in inverno, per molte neomamme la prospettiva del bagno porta con sé anche un pizzico di inquietudine: può essere pericoloso per la piccola creatura?

Come fare per non correre rischi?

Per aiutare i neogenitori a prepararsi alla prima esperienza in acqua con il proprio neonato, che ha acquisito una certa predisposizione a galleggiare fin nel pancione della mamma, è possibile seguire alcune norme di prudenza suggerite dagli esperti.

Passare del tempo in acqua in compagnia di uno o di entrambi i genitori permette al piccolo di muoversi e cominciare a esplorare il mondo che lo circonda. All’inizio, la supervisione di un professionista formato - assicurata nei corsi di acquaticità offerti nelle piscine pubbliche e private di molte città – può aiutare non solo a sentirsi più sicuri, ma anche a favorire lo sviluppo della cosiddetta psicomotricità, cioè la capacità di controllare i movimenti in modo coordinato, con benefici per la crescita armonica di muscolatura, ossa e articolazioni e per la capacità polmonare.

Per il bene di tutta la famiglia.

L’esperienza rafforza la relazione tra genitore e bambino, che in questo modo accresce la sua autostima e la fiducia in se stesso, mentre anche il genitore vede progressivamente ridursi l’ansia, via via che si stringe un legame anche fisico molto intenso. In genere, i corsi prevedono un’età minima di tre-sei mesi (di certo l’ombelico deve essersi cicatrizzato completamente), e vengono organizzati in piscine ben riscaldate, anche durante le stagioni fredde, e disinfettate senza cloro. Per evitare le malattie da raffreddamento (che sono comunque provocate da virus più che dall’esposizione a basse temperature) dopo il bagno bisogna asciugare bene il piccolo, pulendo le narici da eventuali secrezioni, e aspettare qualche minuto dopo averlo rivestito prima di uscire, così da minimizzare il rischio di un brusco calo di temperatura corporea che indebolisce le difese immunitarie locali e facilita la strada agli agenti infettivi.