Favola Il pesce gatto - Narhinel

Nel Bosco Grande ogni animale aveva qualcosa da dire.
Le rane, con i loro: “cra-craaa!” I gufi: “uh-ohhh… uh-ohh…” Gli scoiattoli: “Gnic Gnic”.
E poi c’erano i pesci. I pesci non dicevano niente. O per lo meno, nessuno sulla terra ferma riusciva a sentirli.
Loro lo sapevano, e per questo cercavano sempre di nuotare lontano dalla riva, perché in caso
di pericolo nessuno avrebbe potuto sentire le loro grida. Tra gli animali da cui cercavano di tenersi lontani
c’erano i gatti selvatici: grandi amanti dei pesci ma, per fortuna, molto paurosi nei confronti dell’acqua.
Tra di loro ce n’era uno alquanto strano, tutto azzurro, che se ne stava sempre fermo
ad ammirare il lago. I pesci non capivano le sue intenzioni, ma cercavano comunque di stargli lontano.
“Mai fidarsi di un gatto” dicevano in coro. “Portano solo guai”.
Un giorno Blu, un pesciolino coraggioso, scommise con gli amici che avrebbe raggiunto la riva.
Ma non appena ci riuscì… - SNAP! - un gattaccio selvatico lo catturò all’istante.
“Adesso ti mangio” ghignò il gattaccio. Per fortuna, però, il gatto azzurro entrò in scena appena in tempo.
“Va’ via!” urlò, e il gattaccio scappò a zampe levate.
Blu cercò di ringraziare il nuovo amico, ma sapeva che il gatto azzurro non poteva sentirlo,
e quindi, dopo qualche tentativo, si tuffò in acqua per tornare dai suoi amici.
Il gatto azzurro si riaccucciò a riva e si rimise a guardare con aria sognante il lago.
“Quanto vorrei poter nuotare insieme a loro” disse. A quelle parole, dal lago apparve una bellissima donna
dal vestito turchino. “Sono la fata del lago. Visto che hai salvato uno dei miei piccoli esaudirò un tuo desiderio”.
“Sono sempre rimasto di guardia perché volevo proteggere i pesci. Mi piacciono molto,
ma non come agli altri gatti. Io non li voglio mangiare, voglio solo nuotare con loro”.
“Quindi saresti felice se ti dessi la possibilità di vivere coi pesci?”
“Sì, tantissimo. Ma come faccio? In acqua annegherei subito”. “Nessun problema” disse la fata,
“Se fai un bel respiro ci penso io”. Il gatto inspirò tutta l’aria che poteva e la fata, con un tocco di bacchetta,
lo trasformò in un meraviglioso pesce. Un pesce gatto, per la precisione.
E da allora il gatto azzurro nuotò per sempre assieme ai suoi amici pesci.

fine